venerdì, aprile 19

Addormentato sul materassino. “Si era nascosto dietro uno scoglio, non era in Sicilia”

Messina – A riportarlo è il Corriere della Sera. Luigi Vazzana, 28 anni, non si sarebbe allontanato troppo dalla riva: la Capitaneria di Porto di Reggio Calabria lo ha trovato nascosto tra gli scogli nei pressi del Castello Ruffo di Scilla che domina lo Stretto.

Le notizie diffuse dalla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria dicono che è stato recuperato a diverse miglia dalla riva. Invece, carabinieri e alcuni gestori di lidi balneari, affermano che Luigi Vazzana, 28 anni, naufrago per nove ore, è stato recuperato a poche centinaia di metri dalla riva.

Era nascosto tra gli scogli con alle spalle l’ombra del Castello Ruffo di Scilla che domina lo Stretto. Il giovane sabato pomeriggio si trovava in compagnia di amici nella spiaggia di Scilla, la perla della Costa Viola. Intorno alle 17 Luigi Vazzana ha deciso di tuffarsi in acqua portandosi dietro il materassino con lo scopo di salirci e farsi cullare dall’acqua.

 

Il mare era piatto e non c’era vento — come ha sostenuto la Guardia Costiera — quindi non c’era nessun pericolo di essere spinti a largo dalle correnti. Non vedendolo rientrare i suoi amici hanno dato l’allarme.

Il 28enne, si legge nell’articolo del Corriere della Sera, ha raccontato ai soccorritori di avere perso i sensi, forse per un colpo di sonno, e quando ha aperto gli occhi ha capito di trovarsi in mezzo allo Stretto sul materassino che si era intanto bucato. Una versione lacunosa. Intanto perché è difficile che una persona aggrappata a un materassino bucato, in mezzo al mare, per diverse ore, prima che calesse il buio, non venisse facilmente individuata. Inoltre, addormentarsi nello Stretto su un materassino è poco probabile visto che quel tratto di mare è solcato giornalmente da centinaia di piccole e grosse imbarcazioni e navi da crociera. Questo è anche il periodo della caccia al pescespada e i pescatori fanno in lungo e largo lo Stretto con le Feluche, imbarcazioni tipiche che hanno torri di avvistamento alte dieci metri. Nessuno ha visto la sagoma del giovane in mezzo allo Stretto. E non poteva essere altrimenti visto che Luigi Vazzana se ne stava tra gli scogli e che se solo fosse stato «vigile» avrebbe potuto fare quattro bracciate e raggiungere facilmente la riva. Oppure salire sugli scogli e chiedere aiuto, sbracciandosi, visto che in quel tratto scorre il tunnel che unisce il lungomare di Scilla al porto.

 

 

FONTE NOTIZIA .WWW.98ZERO.COM

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