martedì, aprile 30

BROLO – LE MAGICHE NOTTI DELL’ESTATE BROLESE

LE MAGICHE NOTTI DELL’ESTATE BROLESE

 

 Pippo Condipodero – La città di Brolo si prepara a vivere le lunghe e magiche serate dell’estate all’insegna dell’arte, della musica, della cultura, della bellezza, della medievale storia del duecentesco maniero che racchiude nei suoi possenti mura di cinta e negli attigui musei le gesta di Federico Barbarossa e la storia predominante del grande amore ricco di travolgente passione e, infine, di tragedia, vissuta da Bianca Lancia. Il tutto, racchiuso nel segno del divertimento nell’incantevole cornice del paesaggio cittadino e nello stagliarsi all’orizzonte del maestoso arcipelago delle isole Eolie e dell’isolotto brolese (Ploratu), sul quale, vigila il Cristo Redentore “degli abissi” depositato sul fondale meta continua di sub e di nuotatori anche per gustare la “picchiata” del tuffo.

 

Un mare azzurro dalle acque limpidissime e la bianca sabbia della spiaggia, sulla quale, si possono usufruire validi ed efficienti servizi predisposti dall’Amministrazione Comunale. 

  

Un cartellone ricco e variegato, tutto da vivere, pensato per tutti, piccoli e grandi, perché c’è la voglia dopo il corona virus di ricominciare ad abbracciarci, cantare, ballare, tornare a quella grande opportunità che si vuole promuovere in ogni modo che è la voglia di stare all’aperto, condividere il tempo con amici e familiari e accogliere i tanti turisti che arrivano  a Brolo per trascorrere  momenti di relax, sport, musica, incontri culturali, attrazioni varie, nella massima spensieratezza.

  

Dal parco storico del castello al calar della sera si possono ammirare gli affascinanti tramonti, il chiarore della luna e delle stelle, invece, per i più fortunati, la leggendaria notte delle stelle cadenti con il naso all’insù potranno esprimere un desiderio che rende la notte magica.  Altri punti panoramici sorgono sulle adiacenti e amene colline di Lacco, Iannello, Sellica e Matini, veri angoli di paradiso da dove si possono ammirare spazi sterminati, spaziare con lo sguardo fino all’estremo orizzonte, dove è bello sognare e meditare che richiama alla leopardesca memoria: “ tra questa immensità s’annega il pensier mio e il naufragar mi è dolce in questo mare”.

 

  

 

Condividi