domenica, maggio 19

BROLO: DI PIU’ BELLO NON HO MAI VISTO NULLA

BROLO: DI PIU’ BELLO NON HO MAI VISTO NULLA

 

Pippo Condipodero

Brolo non finisce di sorprendere con i suoi fantastici luoghi, le sue storie, le sue tradizioni, le sue memorie, la fierezza della sua gente. Storie di vita vissuta tra l’uomo e il mare fatta di passione, sacrifici e leggende, tra arte, cultura e pittura che ti coinvolge. Basta tornare indietro nel tempo, si rinnovano nella mente memorie indimenticabili. Siamo nel mese di agosto dell’anno 1804, quando Carl Gottardo Grass, nato 09/10/1767 a Serben paese della Livonia tra Lettonia e l’Estonia, mori’ il 03/08/1814; pittore paesaggista, scrittore e poeta, conobbe Wolfgang Goethe e lo esortò dopo aver visitato gran parte dell’Italia e dell’Europa di visitare la Sicilia, regione incantevole dove poteva esprimere la sua genialità creativa’ attraverso la pittura con paesaggi e itinerari sempre diversi. Lungo il suo viaggio siciliano giunse a Brolo. Osservando il paesaggio disse: “Di più bello non ho mai visto nulla”.

Poi, ammirando il tramonto del sole, le colline a semicerchio che circondano la riviera, dinanzi a quell’incantevole e attraente vista ebbe a dire ancora: “Qui, riposa la pace del cielo”. Trascorse i suoi giorni a Brolo dal 13 agosto all’11 settembre, ospite di Don Giacinto  Garofalo, governatore di Brolo.

Dormiva nel castello che fu dei Principi Lancia. Per raggiungerlo attraversava le strette viuzze medievali, alcune delle quali ancora mantengono il loro carattere originario, la natura ancora selvaggia ricca di filari di fichi d’india, di tantissimi fiori spontanei e di piccoli arbusti che svelavano i profumi e le suggestioni del luogo, si respirava l’aria di aliti salini provenienti dalla sottostante e suggestiva baia marina, si ascoltava nel silenzio irreale lo sciabordio delle onde misto allo stridio e al leggero volteggiare dei gabbiani che si posavano tra gli anfratti dell’alta rupe, sulla quale, ancora oggi sorge il vecchio maniero medievale la cui sommità regala panorami e tramonti  da mozzafiato. Grass, descrive il suo soggiorno brolese fuori dal binario consueto e tutto ciò che ha vissuto era un dono del caso, come se fosse un sogno, ha ricevuto gentilezza e ospitalità dal governatore Garofalo fuori dal comune.

Ebbe a dire: “Privo di ogni bisogno mi inebriavo nell’esuberanza del celestiale paese”.

Alcuni suoi dipinti ci mostrano il castello senza nessuna abitazione attorno ad esso. In un altro dipinto, la chiesa Madre e le poche case esistenti sull’attuale strada Statale 113 che vanno dalla chiesa fino a dove oggi esistono i locali della banca Unicredit. Di Carl Grass, possiamo dire che nel breve soggiorno a Brolo si è arricchito di cultura, di sapori e di esperienze emozionanti. Lascia il paese con tanta nostalgia e tantissimi ricordi. Attratto dalla bellezza e dalla spiritualità del luogo, ritorna un anno dopo per ritrovare i conoscenti che aveva lasciato. I suoi dipinti furono venduti a Gioacchino Murat a Napoli.

 

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